Domus

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  Año 2018, Número 1027

  • Editoriale. Michele De Lucchi parla di ibridazione e della viralità delle idee, che considera un grande potenziale in mano all’uomo e indispensabili per il progresso.

    Michele De Lucchi

    págs. 4-5

    

  • Archaeology. Penetrare orizzonti e immaginare mondi “To put a city in a book, to put the world on one sheet of paper – maps are the most condensed humanised spaces of all...” Robert Harbison, Eccentric Spaces, 1997.

    Adam Lowe, Charlotte Skene Catling

    págs. 6-7

    

  • Portfolio. Adolfo Natalini, Allegorie olandesi “Volevo fare il pittore e poi ho fatto l’architetto d’avanguardia con il Superstudio; dopo, ho cercato di costruire architetture coi piedi per terra in Italia, Germania e Olanda.”

    págs. 8-13

    

  • Anthropology. A cosa serve una città? Il think thank Laboratorio para la Ciudad di Città del Messico esplora nuovi modi partecipativi di vivere gli spazi urbani.

    Gabriela Gómez-Mont

    págs. 14-15

    

  • Studio visit. kLo – Kwangho Lee A Seoul, Kwangho Lee ha uno spazio di lavoro piccolo, ma totalitario, dove disegna, assembla, sperimenta e produce, investigando tipologie d’arredo inedite e monomateriche.

    Andrea Caputo

    págs. 16-19

    

  • Institution. Un’istituzione ibrida Fino a che punto un’istituzione artistica può promuovere in un Paese modelli culturali alternativi a forme di gentrificazione o alle strategie di promozione economica?

    Paola Nicolin

    págs. 20-23

    

  • Economy. La contaminazione radicale del dono Il futuro di una società globale e iperconnessa è pensabile solo nella prospettiva del dono, che instaura un circuito di reti in cui dare senza limiti di reciprocità.

    Ivo Stefano Germano

    págs. 24-25

    

  • Ibridazione Storie di singolarità formale e tecnologica: il terminal portuale internazionale di Yokohama di Foreign Office Architects. A cura del Canadian Centre for Architecture

    págs. 26-31

    

  • Dear Domus

    págs. 32-33

    

  • Il mondo come migrazione permanente

    Emanuele Coccia

    págs. 34-37

    

  • Hybridisation.In natura, il continuo processo di osmosi fa sì che tutto sia sottoposto a un fenomeno d’ibridazione che genera vita e sviluppo

    Michele De Lucchi

    págs. 38-39

    

  • Caruso St John Architects, Casa in montagna, Tschiertschen, Svizzera

    Rowan Moore, Hélène Binet (fot.)

    págs. 40-47

    

  • Issey Miyake Kyoto, Giappone Negozio e galleria insieme, il nuovo spazio di Issey Miyake è un ibrido, che fonde vecchio e nuovo, esigenze moderne e tradizione machiya.

    Naoto Fukasawa

    págs. 48-55

    

  • Sameep Padora and Associates, Biblioteca della Sharda school, Kopergaon, India In un paesaggio reso drammatico dalla presenza di una selva di tralicci per l’alta tensione, un virtuosismo costruttivo per dare un’esperienza spaziale nuova agli alunni della scuola.

    Mustansir Dalvi, Edmund Sumner (fot.)

    págs. 56-63

    

  • Renzo Piano Building Workshop, GES-2, V-A-C Foundation, Mosca L’istituzione dedicata all’arte contemporanea russa incarica Renzo Piano Building Workshop della trasformazione di due ettari di superficie urbana in un centro culturale

    págs. 64-65

    

  • Il cantiere della interdisciplinarità. Antonio Belvedere in conversazione con Paola Nicolin

    Antonio Belvedere (entrevistado), Paola Nicolin (entrev.)

    págs. 66-71

    

  • For and against. Steven Holl. Let’s start from music L’architettura, come la musica, ci circonda e ci avvolge: è un’esperienza immersiva, coinvolgente. Una conversazione tra Steven Holl e

    Michele De Lucchi, Steven Holl

    págs. 72-75

    

  • Olafur Eliasson. Green means: “Go for your life”. Olafur Eliasson in conversazione con Patrizia Moroso.

    Paola Nicolin, Armin Linke (fot.)

    págs. 76-83

    

  • Ingo Maurer, Il design serve per raccontare. Una conversazione tra Ingo Maurer e Michele De Lucchi

    Ingo Maurer (entrevistado), Michele De Lucchi (entrev.)

    págs. 84-89

    

  • Martin Huberman, professione: designer, militante e attivista

    Maria Sanchez

    págs. 90-94

    

  • Attilio Stocchi, Frammenti di serra. La Collina di Ermes

    págs. 95-99

    

  • Art. Design. Studio Swine, una terra primordiale preumana

    Studio Swine

    págs. 100-105

    

  • Best of Hybridisation: Donna J. Haraway, Manifesto cyborg, Feltrinelli, Milano 1995

    págs. 106-107

    

  • Cinema. Fra virtuale e reale, realtà e finzione, bisogno di regole e fertilizzazione Nel film di Fassbinder Il mondo sul filo c’è l’idea ibrida, fertile e perversa della necessità di un ordine come categoria necessaria per l’evoluzione.

    Piero Golia

    págs. 108-109

    

  • On the couch. Conrado Passera

    Walter Mariotti

    págs. 110-111

    

  • Meteorology. Perché oggi l’architettura è a pieno titolo parte delle scienze naturali

    Philippe Rahm

    págs. 112-113

    

  • Travel. Teheran dietro lo schermo Confiscati o incagliati in dispute legali, i vecchi cinema e teatri della capitale iraniana rischiano di scomparire o di essere trasformati in musei

    Mahan Moalemi, Giovanna Silva (fot.)

    págs. 114-116

    

  • Superficie di rivestimento

    págs. 117-117

    

  • Rassegna. La dimensione sensoriale dei materiali. La trasmutazione dei caratteri e delle proprietà da un materiale a un altro è uno degli aspetti più fertili della contemporaneità. Ma cosa ci comunicano i materiali della loro natura? Lo abbiamo chiesto a Valentina Rognoli, che da anni si occupa di quest temi.

    Giulia Guzzini

    págs. 118-131

    

  • Auction. Creata nel 1958 come luogo per la riflessione e la meditazione, ma anche come sfondo adattabile a usi diversi, La Stanza Metafisica condensa il pensiero di Piero Fornasetti (1913-1988) e la sua passione per le potenzialità di schermi e quinte teatrali per organizzare gli spazi interni.

    págs. 132-132