In queste epigrafi, che consistono quasi sempre di una sola linea, si possono distinguere due parti. La prima parte, che può definirsi onomastica, è costituita da un gruppo di segni o meno spesso da più gruppi e contiene certo almeno un nome di persona, divinità, luogo o comunità, il quale indica la destinazione, provenienza o proprietà delle cose enumerate (intendendosi con questo ultimo termine non solo oggetti ma anche, come appunto potrebbe esser qui il caso, atti cultuali).
© 2001-2024 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados