Ayuda
Ir al contenido

Dialnet


Resumen de Milano e le difese militari da Napoleone al 1900: dismissioni, distruzioni, restauri

Gianfranco Pertot

  • L�occupazione napoleonica di Milano portò con sé la demolizione dei baluardi del castello, una nuova piazza d�armi, un piano rivoluzionario quanto idealistico (quello dell�Antolini). Con la nuova concezione di guerra, di difesa e di offesa le mura persero la loro principale funzione e rimasero in auge come confine tributario, le porte divennero nuovi capisaldi monumentali o scomodo intralcio alla circolazione, le truppe trovarono spazi e ospitalità in un gran numero di conventi del centro espropriati al tempo della dominazione austriaca. Questo stato di cose perdurò per buona parte dell�Ottocento, fino a quando le mutate condizioni politiche e socio-economiche, unitamente ad una rapida crescita demografica, videro la città scavalcare le sue mura, e porre il problema della regolazione della crescita attraverso nuovi strumenti urbanistici, mentre una spregiudicata imprenditoria del denaro avviava enormi speculazioni immobiliari sulle aree del demanio militare, in particolare sulla piazza d�armi napoleonica. S�innescarono a catena questioni paradigmatiche: la costruzione del nuovo Quartiere delle Milizie, lo spostamento reiterato della nuova piazza d�armi, la stipula di convenzioni fra Comune e demanio per la permuta di aree e caserme, la demolizione di Porte, Pusterle e delle mura spagnole. Un processo che ha generato contraddizioni che si consegnano ancora irrisolte alla Milano del Piano di Governo del Territorio (PGT).


Fundación Dialnet

Dialnet Plus

  • Más información sobre Dialnet Plus