Attraverso l'analisi di documenti inediti provenienti da archivi italiani ed inglesi, l'autore esamina la profonda intesa sul piano pittorico tra Antonio Mancini e John Singer Sargent e, in particolare il peso che quest'ultimo ha avuto nell'introdurre il pittore romano nell'ambiente inglese prima del suo soggiorno a Londra tra il 1901 e il 1902. Nell'intento di dimostrare che tale rapporto non è stato univoco sono messi a confronto alcuni ritratti degli stessi personaggi eseguiti da entrambi gli artisti. Altri documenti, infine, permettono di chiarire la storia di alcuni ritratti del periodo inglese di Mancini precedentemente considerati perduti.
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