L�autrice identifica in un dipinto di mano di Van Dyck conservato in Palazzo Rosso a Genova, il ritratto di Filippo Spinola terzo conte di Tassarolo come fa fede lo stemma gentilizio visibile sulla balaustra. L�autrice, che segnala l�intensa influenza psicologica della ritrattistica di Ottavio Leoni su Van Dyck, mette a confronto il dipinto con alcuni disegni del Leoni che ritraggono lo stesso Filippo Spinola in anni diversi. L�autrice apre l�indagine anche su altri ritratti dell�artista, conservati a Roma nella Galleria Corsini e nel Szépmuvészeti Múzeum di Budapest e da lei attribuiti, rintracciando le occasioni di incontro tra Filippo Spinola e Ottavio Leoni ricollegabili all�ambiente oratoriano di Orazio Spinola, cardinale del titolo di San Biagio nel 1606. La studiosa, inoltre, ricostruisce le vicende collezionistiche dei disegni del Leoni, tra cui quelli conservati al Louvre e acquisiti nel 1747 da Jean-Pierre Mariette.
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