1. Il «modello » di giustizia penale italiano: la legge quale « strumento di mediazione » tra cittadino e Stato, e quale « criterio di selezione » (di carattere storico e laico) dei fatti penalmente rilevanti. - 2. La «condanna» del positivismo giuridico ed il superamento del principio di riserva di legge: la cd. concretizzazione giudiziale quale forma di eterointegrazione della norma. - 3. L'illecito penale quale illecito di modalità di lesione: principio di precisione e normazione per «tipi descrittivi ». Evento ed univocità degli atti quali requisiti di tipicità delle fattispecie causalmente orientate. - 4.
Note modali di offesa e disvalore di evento; la non ipotizzabilità di un autonomo «disvalore di azione ». - 5. Contenuti dell'offesa (all'interesse protetto) e scopo della norma: dalla «gratuita elargizione» alla «messa in liquidazione» dell'oggettivítà giuridica.
- 6. La tesi del bene giuridico quale «dato di fatto» sostituibile in via interpretativa: critica. La «tipizzazione» dell'oggetto di tutela. - 7. Reato plurioffensivo e tipicità del fatto.
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