Una lunga tradizione, molto discutibile, ha fatto di Raimondo Lullo una figura di razionalista di dubbia ortodossia. L'autore del presente articolo cerca di sfatare tale ingiusta convinzione e lo fa attraverso l'analisi di tre fattori, i quali stanno a dimostrare che il teologo-filosofo di Maiorca era ripieno di spirito cristiano di preghiera e mai ha voluto presentare le sue opere scientifiche o didattiche senza la previa sottomissione alla Sede Apostolica di Roma
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