Nuovi disegni e documenti inediti consentono di ricostruire nei dettagli l’intervento di Giovanni Baglione nella cappella Borghese in S. Maria Maggiore (1610-1612) e la sua partecipazione alla decorazione della Tribuna di Poggio Mirteto (1611-1613). La ricca documentazione ritrovata getta nuova luce sul rapporto intercorso fra il pittore e i nobili intendenti Giovan Battista Crescenzi e Giovan Battista Mattei, e permette di conoscere dalla voce stessa dei protagonisti le complesse dinamiche della committenza: i contratti notarili sottoscritti dall’artista dialogano con le sue sei nuove lettere autografe e con la polifonia di voci di Priori e Consiglieri intervenuti nelle pubbliche assemblee, diligentemente registrata nei verbali di Consiglio. Il pittore, inoltre, aveva creato per sé e per la sua famiglia un’illustre genealogia, facendo illegittimamente discendere la sua stirpe dall’antica e nobile casata perugina dei Baglioni.
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