L'identificazione tra i disegni conservati al Louvre di nuovi fogli di Giovanni Battista Mercati (attivo tra il 1607 e il 1641) in rapporto con opere dipinte e incise, consente di evidenziare i problemi di metodo che si pongono agli studiosi impegnati nel vaglio di importanti collezioni grafiche. È emerso, infatti, che un corpus di disegni di bottega dell'artista, a Parigi nella collezione Jabach prima del suo ingresso nel 1671 nella collezione di Luigi XIV, è stato smembrato nel corso di successive catalogazioni. Mercati non è pittore tra i più originali della sua epoca, tuttavia la decifrazione del suo stile consente di comprendere come la sua ispirazione neomanierista abbia potuto evolversi dolcemente verso un naturalismo monumentale indotto dall'esempio di Domenichino e di Guercino.
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