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Resumen de Il ruolo della cultura nel turismo balneare postmoderno: il caso di Rimini e della costa adriatica

Patrizia Battilani

  • English

    Over the last thirty years the tourist sector has experienced a wave of changes: a turn from differentiation to de-differentiation of everyday life and holidays experiences; the emergence of a multiplicity of tourist motivations and experiences, the shift from the exploitation of the single tourist destination to the promotion of entire regions with all their natural resource, heritage and leisure facilities. Usually scholars describe them as the emergence of post-modern tourism. These changes affected also the tourist destinations' map. As a matter of fact the development of mass tourism after WWII had been driven by the success of seaside resorts, while the last decades has been characterised by the emergence of new tourist destinations and products. As a consequence cities and small towns had the opportunity to strengthen their position in the tourist market to the detriment of seaside resorts.

    The latter in order to bit competition deeply invested in the development of new products (wellness, sports, different kind of leisure facilities, theme parks and so on) or in the renovation of their city centre or in the exploitation of the natural resources and the heritage of the whole region in which they are situated.

    Of course both Italy and the other Mediterranean countries have been involved in such a transformation. In this essay we will focus on the Adriatic coast analysing the strategies adopted by Rimini over the last thirty years in order to face the post-modern challenge. As a matter of fact since 1970s many tourist destinations on the Adriatic coast have started to invest in the renovation of their heritage and on the organisation of cultural events. We can remind the first edition of the International Puppet Festival "They come from the sea" in Cervia in 1976 or the invention of the Rossini Opera Festival in 1980 in Pesaro. Not to say of the restoration of city centres and the setting up of new museums that have characterised Cervia, Cesenatico, Rimini and many others resorts since 1980s.

    However the rediscover of the seaside destinations' heritage was driven more by residents' demand for culture than by innovative tourism strategies. Consequently very few seaside resorts have until now tried to change their image, as you can see looking at the last 15 years advertisements.

    In conclusion on the Adriatic coast the development of new products including a cultural dimension (or better an edutainment dimension) is far from being concluded even if many investments have already been done.

    This slowness is a consequence of the organisational model that characterises the Rimini coast. In the absence of large corporations (as in the USA) or a proactive central sta te (as in France) the innovative process need more time in order to accumulate the many small investments realized by middle sized enterprises and local councils.

  • italiano

    Gli ultimi trenta anni sono stati testimoni di un profondo cambiamento nel settore turistico: l'emergere di una molteplicita di motivazioni e di esperienze tursitiche, il superamento dell'idea di vacanza come allontamento dalla vita quotidiana, sostituita dalla concezione di vacanza come approfondimento delle esperienze della vita di tutti i giorni; il passaggio dalla promozione delle singole destinazioni turistiche aquello dell'intero territorio con tutte le risorse naturali, artistiche e ricreative in esso insediate. Abitualmente gli studiosi li racchiudono nel termine turismo post-moderno.

    Tali cambiamenti hanno modificato anche la mappa delle loca lita turistiche. Infatti, se dalla fine della seconda guerra mondiale alla seconda crisi petrolifera la crescita dei flussi turistici nel Mediterraneo era stata trainata dal segmento balneare, la fase successiva si é caratterizzata per l'emergere di nuovi prodotti e di conseguenza di nuove destinazioni. In generale tale andamento sembra ayer rafforzato il turismo urbano a scapito di quello balneare, il quale dal 1945 in poi, era sempre risultato il piu dinamiea.

    Cosi le tradizionali mete balneari, sospinte dalla crescente competizione, han no avviato percorsi di riqualificazione differenziati alla ricerca sia della rivitalizzazione del loro prodotto tradizionale sia di nuove proposte. Sia l'ltalia sia gli altri paesi del Mediterraneo sono stati coinvolti in tali trasformazioni.

    In questa relazione analizzeremo il percorso intrapreso da alcune localita della costa Adriatica e, in particolare, da Rimini. Infatti, sin dalla fine degli anni settanta molti centri balneari cominciarono ad investire nella costruzione di eventi culturali e nel recupero del loro patrimonio artistico e architettonico. Ricordiamo l'istituzione del Festival del teatro di Figura e I'avvio del recupero degli edifici legati alla produzione del sale a Cervia, l'invenzione del Rossini opera festival a Pesaro e il recupero di importanti monumenti nonché l'apertura di scavi archeologici a Rimini. Tuttavia non sempre la riscoperta del patrimonio culturale, spesso nata per rispondere ad una domanda di ricostruzione di identita e di memoria espressa dai residenti, ha determinato la creazione di un'immagine turistica diversa dal passato, come rivelano i manifesti pubblicitari degli ultimi 15 anni.

    Nelle localita della costa Adriatica, l'elaborazione di un nuovo prodotto turistico, che comprenda al suo interno anche la dimensione culturale, non può ancora dirsi conclusa. Tale lentezza é in parte da imputare alle caratteristiche stesse del processo innovativo.

    Infatti, lungo la costa Adriatica, e soprattutto nella sua parte centro-settentrionale, esso non é mai stato guidato da un pianificatore centrale, sia esso privato (come nel caso statunitense) oppure pubblico (come nel caso francese), ma é emerso come risultato dell'interazione fra pubblico e privato a seguito di una lunga e progressiva accumulazione di investimenti.


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