L'individuazione dei ministri del sacro, nell'attuale società multietnica e pluriconfessionale, si dimostra essere non semplice ed agevole rispetto al momento in cui si registrava la presenza di poche confessioni religiose oggetto di forte seguito sociale. Le difficoltà e le incertezze interpretative sono destinate ad acuirsi soprattutto per le organizzazioni confessionali prive di accordo con lo Stato, a causa della persistente vigenza, solo per esse, della penalizzante legislazione «sui culti ammessi», approvata in epoca fascista. A ciò si aggiungono anche alcuni recenti orientamenti del Consiglio di Stato, concernenti l'approvazione governativa dei ministri di culto, caratterizzati da una eccessiva discrezionalità dei pubblici apparati e da un significativo intervento dirigistico statale
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