Ayuda
Ir al contenido

Dialnet


Da Orvieto a Firenze: strategie compositive nelle opere fiorentine di Arnolfo

  • Autores: Enrica Neri Lusanna
  • Localización: Bollettino d'arte, ISSN 0391-9854, Nº. Extra 1, 2009 (Ejemplar dedicado a: Arnolfo di Cambio. Il monumento del cardinal Guillaume De Bray dopo il restauro), págs. 77-96
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      Enrica Neri Lusanna analyzes the compositional choices made by Arnolfo in his monument in Orvieto and later adopted in his works of the Florentine period. She identifies as the common denominator of his works in the two cities an interest in the highly innovative elaboration of space, which would place him in intensive dialogue with the kind of illusionism pursued by Giotto. She underlines the nexus between style and iconography in Arnolfo: so closely interwoven are they that they even create new figurative solutions, as in the destroyed façade of Santa Maria del Fiore at Florence, or in the relief of the ‘Annunciation’ in the Victoria and Albert Museum in London, of which she offers a fresh iconographic interpretation. The tempietto or canopied tabernacle at the centre of the composition, intentionally empty, finely sculpted but deliberately archaic in its forms is the key, she suggests, to the interpretation of the relief, since it expresses in figurative terms a theological idea that transcends the event of the Annunciation. The temple in fact symbolises the body of Christ himself, as recalled in the Gospel of John in relation to the expulsion of traders from the Temple of Solomon. At the same time, due to the presence of the dove and the hand of God under the dome, it also encapsulates the concept of the Trinity. So it is a prefiguration, through the Incarnation, of the event of the Resurrection exemplified in the temple. The representation all’antica of the temple is thus a conscious choice on the part of the artist, who also uses architectural citations as protagonists of the work’s meaning.

    • italiano

      L’autrice analizza le scelte compositive attuate da Arnolfo nel monumento orvietano e adottate poi nelle opere del periodo fiorentino. Ravvisa quale elemento comune delle opere nelle due città, l’interesse per l’elaborazione altamente innovativa dello spazio, che lo porrà in un serrato dialogo con l’illusività perseguita da Giotto. Mette in forte evidenza il nesso tra stile e iconografia, che si intrecciano strettamente fino a creare soluzioni figurative nuove, come nella distrutta facciata di Santa Maria del Fiore a Firenze, e nel rilievo con l’‘Annunciazione’ del Victoria and Albert Museum di Londra, di cui propone una nuova interpretazione iconografica. Il rilievo del tempietto al centro della composizione, intenzionalmente vuoto, finemente scolpito ma volutamente arcaico nelle forme dell’edificio è il fulcro dell’interpretazione della lastra, in quanto rende figurativamente un pensiero teologico che va oltre l’evento dell’Annunciazione. Il sacro edificio simboleggia infatti il corpo di Cristo stesso, come ricordato nel Vangelo di Giovanni in relazione alla cacciata dei mercanti dal tempio di Salomone. Al tempo stesso, per la presenza della colomba e della mano di Dio, racchiude anche il concetto trinitario. Dunque una prefigurazione, attraverso l’Incarnazione, dell’evento della Resurrezione esemplata nel tempio. La raffigurazione all’antica del tempietto è quindi una scelta consapevole dell’artista, che usa anche le citazioni architettoniche a protagoniste del significato dell’opera.


Fundación Dialnet

Dialnet Plus

  • Más información sobre Dialnet Plus

Opciones de compartir

Opciones de entorno