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Il monumento De Bray nella chiesa di San Domenico ad Orvieto. Identificazione dell'origine del marmo delle sculture

  • Autores: Lorenzo Lazzarini
  • Localización: Bollettino d'arte, ISSN 0391-9854, Nº. Extra 1, 2009 (Ejemplar dedicado a: Arnolfo di Cambio. Il monumento del cardinal Guillaume De Bray dopo il restauro), págs. 211-214
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • italiano

      Lorenzo Lazzarini e Marisa Laurenzi Tabasso si sono occupati rispettivamente dell’analisi delle malte e dello studio dei marmi e della loro provenienza. La Tabasso ha raggruppato in cinque classi le malte analizzate, contribuendo così alla comprensione della storia conservativa del monumento. Lazzarini ha potuto concludere che la maggior parte dei marmi è costituita da marmo lunense dalle cave di Carrara; solo due marmi, quello della statua della Madonna e il listello sopra la camera del giacente sono di marmo proconnesio (Turchia), largamente usato in età romana. Poiché è stata provata la provenienza di spoglio di parte del materiale, ipotizza che i marmi usati appartenessero in gran parte ad un monumento antico riutilizzato.

    • English

      Lorenzo Lazzarini and Marisa Laurenzi Tabasso deal respectively with the analysis of the mortars and the study of the marbles and their provenance. Tabasso subdivided the mortars analyzed into five classes, thus contributing significantly to an understanding of the conservational history of the monument. Lazzarini was able to conclude that the marbles used in the tomb consist preponderantly of Luni marble from the quarries of Carrara; only two marbles, that of the statue of the Madonna and the ledge above the chamber with the gisant are of Preconnesian marble (from Turkey), widely used in the Roman period. Since the provenance of part of the material as spolia has been proved, Lazarrini argues that the marbles used belonged in large part to a reutilized ancient monument.


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