Attraverso inediti documenti d’archivio, l’autrice ricostruisce l’intera vicenda architettonica che lega in maniera indissolubile la figura di Carlo Rainaldi ai cantieri della facciata e del convento di S. Andrea della Valle a Roma. Indagando nel contempo le relazioni artistiche maturate tra l’artista e le maestranze impegnate nei lavori, tra cui spiccano gli scultori Giacomo Antonio Fancelli, Ercole Ferrata e Domenico Guidi, l’autrice consegue un’importante rivalutazione professionale del Rainaldi, genuino interprete di un linguaggio architettonico nel quale la decorazione scultorea acquista una chiara e precisa funzione strutturale. I lavori della facciata hanno inizio nel 1659 e partono da un preesistente progetto del Maderno con il quale Rainaldi mantiene inizialmente un legame di continuità.
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