Fabrizio Corrado, Paolo San Martino
La vicenda di Vittorio Avondo, protagonista del paesaggismo ottocentesco italiano, è qui per la prima volta analizzata nei suoi intensi rapporti con l’ambiente artistico, culturale e antiquariale della seconda metà del secolo. Diciassettenne è accolto a Firenze al Caffè Michelangiolo. Soggiorna a Roma e viaggia sulle prime rotte ferroviarie europee, incuriosito da tutto ciò che è antico e bello. Forma collezioni, restaura palazzi vetusti. è pittore di talento che gareggia con macchiaioli e impressionisti, raffinato conoscitore, “intelligente d’arte” a cui ci si rivolge per un parere definitivo. Pittore storico dell’arte dunque, che ha lasciato una traccia importante nella sua pittura.
© 2001-2024 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados