I dipinti delle volte delle Sale di Marte e Astrea all'interno del Palazzo Reale di Caserta, sono la testimonianza visiva del potere murattiano nel Regno di Napoli, anche se rimasti a lungo vittime di erronee interpretazioni iconografiche: il primo, realizzato dal piemontese Antonio Galliano, rappresenta il re Gioacchino ed è una fedele rappresentazione dello scontro tra greci e troiani tratto dal V canto dell'"Iliade"; il secondo, eseguito in onore della regina Carolina dal savoiardo Jacques Berger che potrebbe essersi ispirato alla vita di Maria de' Medici nella serie realizzata quasi due secoli prima da Rubens, mostra la compresenza dell'allegoria della Giustizia e della dea Astrea, confuse spesso tra loro. I due dipinti offrono l'occasione per riflettere sulla committenza napoleonica, sul riutilizzo di precedenti fonti iconografiche da parte di pittori neoclassici e sulla sensiilità artistica dei Borbone all'inizio della Restaurazione.
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