The Hagenbeck project: the original forms and trasformations of the “Panoramas” drawn by Moritz Lehmann and Urs Eggenschwyler.
An analysis of the drawings for the original design project for Rome’s Zoological Garden allows us to focus on several lesser known aspects of its origins, as well as on the two designers responsible: the Austrian set designer Moritz Lehmann and the Swiss sculptor Urs Eggenschwyler. They were relatively unknown, though both were tied to the important figure of Carl Hagenbeck, father of the modern exhibition of animals. He was a noted expert and dealer in animals, as well as being famous for his circuses and his Völkerschauen, ethnographic shows that he began organizing in the second half of the nineteenth century.
Hagenbeck perfected the technique of the diorama in an effort to recreate naturalistic and scientifically accurate “panoramas” for his representations where, in addition to humans there were also animals. These representations would provide a prototype for the zoological exhibitions of the future, going far beyond the old way of arranging exhibits in cages and behind bars. The idea was to give the spectator a sense of being immersed in the animal’s original habitat by recreating a space that simulated the characteristics of that habitat. Hagenbeck and his collaborators developed such a program for Rome based on their experience with the Tierpark in Stellingen near Hamburg.
L'analisi dei disegni del progetto originale del Giardino Zoologico di Roma, consente di mettere a fuoco alcuni aspetti meno conosciuti delle sue origini, ponendo in particolare l’attenzione sui suoi progettisti: lo scenografo austriaco Moritz Lehmann e lo scultore svizzero Urs Eggenschwyler, personalità non molto note, entrambe legate alla fondamentale figura di Karl Hagenbeck, padre dei moderni criteri di esposizione degli animali. Noto esperto e commerciante di animali, egli era famoso sia per i suoi circhi che per i Völkerschauen, ossia spettacoli etnografici, che organizzò a partire dalla seconda metà dell’Ottocento.
Per le sue rappresentazioni Hagenbeck mise a punto la tecnica del diorama per approdare a quella del “panorama” naturalistico scientifico dove, oltre agli uomini, erano presenti gli animali. Questo tipo di rappresentazione avrebbe costituito un prototipo per gli zoo del futuro, superando il vecchio sistema di esposizione filtrato dalle sbarre delle gabbie, per favorire invece un senso di immersione dello spettatore nell’habitat di origine degli animali, attraverso la realizzazione di uno spazio che ne simula le caratteristiche.
Dopo l’esperienza del Tierpark di Stellingen, ad Amburgo, queste tecniche vennero sviluppate da Hagenbeck e dai suoi collaboratori in modo sistematico nello zoo di Roma.
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