In a recent study, with the peremptory but definitive title: La Sistina svelata, iconografia di un capolavoro, father Heinrich Pfeiffer offers a new reading, stimulating and in some parts absolutely brilliant — although not completely shared — of the full cycle of paintings of the Sistine Chapel. In this essay I specifically concern myself with the analysis that concerns some aspects of fifteenth-century painting, showing total agreement with Pfeiffer when he identifies in these frescos specific historical references to the conspiracy of the Pazzi. With a decisive nuance, however: these references were not included hidden, or used against Sixtus IV, as the scholar claims, but deliberately included by the Pope as self-absolution of the accusation of complicity in this conspiracy.
In un suo recente volume, dal titolo perentorio anche se fin troppo definitivo: La Sistina svelata, iconografia di un capolavoro,1 padre Heinrich Pfeiffer offre una lettura nuova, stimolante e per certi versi assolutamente geniale, anche se non completamente condivisibile, dell’intero ciclo di pitture della Cappella Sistina. In questo mio saggio mi occuperò in particolare dell’analisi che riguarda alcuni aspetti dei dipinti quattrocenteschi, precisando subito di concordare pienamente con Pfeiffer laddove egli individua in questi affreschi dei puntuali riferimenti storici alla congiura dei Pazzi. Ma con un distinguo determinante: questi riferimenti non sono stati inseriti all’insaputa o addirittura contro Sisto IV, come sostiene lo studioso, ma dal Papa esplicitamente voluti per autoassolversi dall’accusa di complicità nella congiura stessa.
© 2001-2024 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados