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La riscrittura giurisprudenziale della legge n. 40/2004: una caso singolare di eterogenesi dei fini

    1. [1] Università di Messina
  • Localización: Rivista italiana di diritto e procedura penale, ISSN 0557-1391, Vol. 58, Nº 2, 2015, págs. 851-879
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Judicial Redefinition of the Rules established under Law No. 40/2004: a Peculiar Case of "Heterogony of Ends"
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      With the entry into force of law No. 40/2004, the ltalian Legislator introduced a substantial discipline of assisted fertilization, which only apparently set consistent rules on the different methods and techniques used to solve human infertility issues, while in reality it defined several boundaries and strict limitations to the individuals' right of self-determínation. As a matter of fact, the original legislation on assisted fertilization imposed a one-way perspective on this thorny problem, as it totally protected both the biological dimension of parenthood and the embryos' rights and dignity. However, in the past ten years, the European and domestic case-law has redesigned the original setting, deleting three of the main controversial rules, i.e. the prohibition to produce supernumerary embryos and their simultaneous implantation, as well as the prohibition to make pre-implantation genetic diagnosis and heterologous fertilization. Despite these amendments, law 40/2004 cannot be considered as a means of protecting fundamental human rights and freedoms, but rather as a weapon against them.

    • italiano

      Con I'entrata in vigore della legge n. 40/2004, il legislatore italiano ha introdotto nell'ordinamento una disciplina sulla fecondazione assistita che solo apparentemente predispone regole coerenti relative ai diversi metodi e tecniche volti a risolvere i problemi di infertilità: in realtà, invece, fissa rigidi limiti al diritto dell'individuo di autodeterminarsi. La normativa originaria sulla procreazione artificiale, di fatto, imponeva una prospettiva unilaterale su questa delicata tematica, che si sostanziava nella tutela della dimensione biologica della genitorialità e nella protezione totale dei diritti e della dignità dell'embrione. Nel corso di dieci anni, tuttavia, l'originaria configurazione della legge è stata ridisegnata dalla giurisprudenza nazionale ed europea, che ha eliminato con successo tre delle disposizioni più controverse: il divieto di produzione di embrioni soprannumerari e del loro contemporaneo impianto, il divieto di diagnosi genetica preimpianto ed il divieto di fecondazione eterologa. Nonostante questi interventi correttivi la disciplina italiana sulla procreazione continua a dimostrarsi un'arma contro -e non a favore di- diritti e libertà fondamentali. Si rivela però una legge senza futuro, che sopravvive stancamente attraverso le sue deboli norme superstiti.


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