Genoa, Italia
The centenary of the "Armenian genocide" has a twofold appeal. On a domestic level, this event is connected with the discussion of a bill aimed at repressing crimes of this kind, while on an international level, a decision on the matter is pending before the ECHR. The (possible) use of criminal sanctions, also delayed in time by the Grand Chamber, does not seem to be the main instrument to fight a baffle whose favorite field has deeply rooted cultural connotations. On such a matter, Turkey does not seem to be too willing to step back from the version that denies the genocide, despite the time passed since then and the overwhelming evidence confirming those facts.
La ricorrenza del centenario del "genocidio armeno" trova un duplice motivo di risonanza. Sul piano interno, in connessione con la discussione di un d.d.l. volto a reprimere crimini di questo genere; su quello internazionale, per l'attesa di una decisione in materia da parte della Corte EDU. Il ricorso alla (eventuale) sanzione penale, inoltre procrastinata nel tempo dalla Grande Chambre, non sembra costituire lo strumento principale per combattere una battaglia che ha, come terreno di elezione, una radicata fisionomia culturale. Terreno sul quale non pare che la Turchia sia molto disponibile, nonostante il tempo trascorso e le assolute evidenze, a fare passi indietro rispetto alla versione negazionista del genocidio
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