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Resumen de Osservazioni sul «palmo» della mano

Barbara Fanini

  • italiano

    Sin dalle origini della nostra tradizione letteraria, il termine indicante la superficie interna della mano è stato pressoché esclusivamente di genere femminile: la palma. Oggi, tuttavia, risulta ormai predominante il ricorso alla variante maschile palmo, propriamente ‘unità di misura lineare equivalente a circa 25 cm’ o, più semplicemente, ‘misura approssimata, spanna’:

    dapprima limitato all’uso popolare (specie in area toscana), a partire dalla seconda metà dell’Ottocento palmo ‘superficie interna della mano’ inizia ad affiorare anche ai piani alti della scrittura e ad affermarsi su larga parte del territorio nazionale, perdendo così ogni coloritura diatopica o diastratica. Nel contempo, l’accezione metrologica originaria del maschile perde terreno, e il femminile sopravvive per lo più cristallizzato in formule idiomatiche (come tenere/portare in palma di mano). L’articolo propone una ricostruzione della diffusione delle due varianti attraverso i secoli, dai volgarizzamenti vitruviani alle pagine web, dai dialetti alla lingua nazionale, osservandone in parallelo i riflessi e le reazioni della lessicografia.

  • English

    Since the origin of Italian literature, the word used for defining the inner surface of the hand has nearly always been a feminine term: palma.

    Nowadays, however, what predominates is the use of the masculine variant palmo, namely a ‘measure unit roughly equivalent to 25 centimetres’, or more simply, ‘approximate measure, span’. At first restricted to popular usage (especially in the Tuscan area), from the second half of the nineteenth century the word palmo starts to be found in literary usage and spreads over a large part of Italy, thus losing any diatopic or diastratic connotations. At the same time, the original metrological meaning of the masculine noun loses strength, and the feminine noun mainly survives enshrined in idiomatic expressions (such as tenere/portare in palma di mano). The article traces the diffusion of the variants palma/palmo throughout the centuries, from the vernacular translations of Vitruvius to pages on the web, from dialects to modern Italian, while at the same time analyzing the lexicographical repercussions and reactions.


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