Il diritto alla salute costituisce prerogativa costituzionale del detenuto, ma non è sempre agevole operare il giusto bilanciamento tra esigenze collettive ed individuali; nel caso di detenzione ante iudicatum, poi, l’aspirazione alla effettiva salvaguardia del diritto è persino rafforzata dalla presunzione di innocenza. L’incauta formulazione dell’art. 275, comma 4-bis, c.p.p. amplifica le criticità, imponendo esplicite direttrici interpretative. In proposito, recenti approdi esegetici hanno enfatizzato diversi profili connessi alla tutela dell’integrità psico-fisica, chiarendo – forse una volta per tutte – che nelle ipotesi di malattia particolarmente grave, nonostante la compatibilità con la detenzione, il giudice dovrà in ogni caso pronunciarsi per l’inapplicabilità della custodia cautelare se l’adeguatezza di cure non può essere garantita all’interno del circuito penitenziario.
Although the right to health is provided by the Constitution among the prisoner’s rights, it is not always easy to find a balance between individual and collective needs. Especially in precautionary detention, the right to effective protection is strengthened by presumption of innocence. New interpretative statements referred to Article 275, paragraph 4-bis, CCP enlightened that in case of critical illness, in spite of its compatibility with imprisonment, the judge can’t order precautionary detention in prison every time adequate treatment can’t be guaranteed in the penitentiary.
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