Ayuda
Ir al contenido

Dialnet


Tempi diseguali: Coevità e contemporaneità in arte

  • Autores: Maria Luisa Ciminelli
  • Localización: Rivista di estetica, ISSN 0035-6212, Anno 56, n. 61, 2016, págs. 17-32
  • Idioma: italiano
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      The author, an anthropologist, argues that ethnically-marked contemporary art (such as African, Aboriginal, or Native contemporary art) is included in the contemporary in the form of Agamben’s exception: i.e., according to the logic of exclusive inclusion, which mirrors what Dumont defined as «l’englobement du contraire» in his notion of hierarchical oppositions. By examining some recent examples, the author contends that a systematic «denial of coevalness» (Fabian), mostly achieved by applying certain categorial pairs respectively to unmarked/marked contemporary art, is still operating in current curatorial discourse. This type of discourse surreptitiously reaffirms the cultural difference of ethnically-marked contemporary art, and of artists creating it, precisely in praising the “disjunctive” and “different time” of such art as a marker of its contemporaneity. The article ends with a plea for a critical reassessment of the dichotomies qualifying the anthropological dualism we/others within the dominant historical-artistic paradigm, advocating for the existence of different coeval aesthetics, not solely pertaining to what, for us, is art.

    • italiano

      L’autrice sostiene che l’arte contemporanea etnicamente marcata – arte contemporanea africana, aborigena, nativa – è inclusa nell’arte contemporanea tout court – la categoria non-marcata e dominante – nella forma dell’eccezione agambeniana, ossia secondo quella logica di esclusione inclusiva che caratterizza anche le opposizioni privative in semantica cognitiva e le opposizioni gerarchiche di Louis Dumont (l’englobement du contraire). L’esame di alcuni esempi rivela come il diniego di coevità (Johannes Fabian) riservato agli Altri, prima che alla loro arte, sia tuttora operante e si esprima anche in un certo discorso curatoriale, principalmente attraverso l’applicazione di coppie di opposti categoriali all’arte contemporanea marcata/non-marcata. Questo tipo di discorso, includendo paradossalmente l’arte etnicamente marcata nella contemporaneità proprio in virtù della sua temporalità diversa e disgiuntiva, riafferma surrettiziamente la differenza antropologica che ci divide dai suoi creatori. Un riesame critico delle dicotomie che qualificano il dualismo antropologico noi/altri nel paradigma storico-artistico dominante, conclude l’autrice, sembra premessa necessaria per apprezzare le altre estetiche: estetiche che sono a noi coeve, e che non necessariamente pertengono a ciò che, per noi, è arte.


Fundación Dialnet

Dialnet Plus

  • Más información sobre Dialnet Plus

Opciones de compartir

Opciones de entorno