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Per la violenza sessuale di gruppo la custodia cautelare in carcere non è l’unica via: Corte di cassazione, Sez. III, sentenza 20 gennaio 2012, n. 4377 - Pres. Fiale; Rel. Marini

  • Localización: Processo Penale e Giustizia: Rivista di dottrina e giurisprudenza, ISSN-e 2039-4527, Nº. 3, 2012, págs. 39-42
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • La presunzione relativa di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, prevista dall’art. 275, comma 3, cod. proc. pen. anche per il delitto di violenza sessuale di gruppo (art. 609-octies cod. pen.), dev’essere interpretata alla luce della sentenza della Corte costituzionale 21 luglio 2010, n. 265 che ha dichiarato l’incostituzionalità della norma processuale, sicché il giudice ha l’obbligo di valutare, quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine a tale delitto, se siano stati acquisiti elementi speciici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure.


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