In tema di contrasto fra dispositivo e motivazione della sentenza esiste un orientamento dominante in base al quale il primo prevale sulla seconda; detto principio, tuttavia, non costituisce un canone inderogabile, ma va condizionato al fatto che il dispositivo non sia affetto da incoerenza e che la motivazione sia differita (non contestuale). Secondo qualcuno, la difformità può essere trattata come vizio della motivazione; e invece, l’asimmetria tra giudizio e comando ha una matrice peculiare, indipendente dal difetto argomentativo, che va epurata perché rischia di influenzare l’esecuzione del titolo.
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