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Trasporto e stoccaggio dei laterizi a Roma: nuove riflessioni in corso

    1. [1] École Française de Rome
    2. [2] Deutsches Archäologisches Institut Belin
  • Localización: Archeologia dell'architettura, ISSN-e 2038-6567, ISSN 1126-6236, Vol. 20, 2015 (Ejemplar dedicado a: Il Laterizio nei cantieri imperiali. Roma e il Mediterraneo: atti del I Workshop "Laterizio" (Roma, 27-28 novembre 2014) / coord. por Évelyne Bukowiecki, Rita Volpe, Ulrike Wulf-Rheidt), págs. 45-49
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Brick transport and storage at Rome: new ongoing reflections
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      After recalling the main features of navigation on the Tiber and the scarce information available on Roman river boats, the paper proposes to consider the probable widespread use of rafts for transporting bricks from the main production areas, located around the territories of Statonia, Narnia and Horta, to the urban landings. After discharging, the rafts could be dismantled and the boards reused in the city’s building yards for scaffolding or centering. The possibility that piles of bricks were arranged separately according to the three Roman modules (bessalis, sesquipedalis, and bipedalis) is also considered, and also land conveyance by plaustra to the urban storehouses and construction yards. Finally, generic calculations are made in order to imagine the impact of the transportation of building material on urban traffic. Every day, in fact, thousands of carts crowded the roads of Rome to reach the many building yards.

    • italiano

      Ricordando le caratteristiche principali della navigazione sul Tevere e le rare informazioni disponibili sulle imbarcazioni fluviali romane, si propone di considerare probabile l’utilizzo generalizzato di zattere per il trasporto dei laterizi dalle principali zone di produzione, situate intorno ai territori di Statonia, Narnia e Horta, fino agli approdi urbani. Queste zattere potevano essere smontate a destinazione e i legni riutilizzati nei cantieri di costruzione, per esempio per le impalcature o le casseforme. Il contributo suggerisce inoltre alcune considerazioni sulla disposizione in pile di stoccaggio dei tre moduli dei laterizi romani (bessale, sesquipedale e bipedale) e sul loro trasporto terrestre via plaustrum per la distribuzione verso i magazzini o i cantieri urbani. Infine, tentando alcuni calcoli generici, si è cercato di intuire l’impatto reale del trasporto dei materiali da costruzione sulla circolazione urbana, considerando le migliaia di carri che, quotidianamente, ingombravano le strade per raggiungere i numerosi cantieri della città..


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