Roma Capitale, Italia
Brick production and brick construction significantly contribute to characterize the architecture of modern Rome. In the 15th and 16th century the quality of brick facing was perfected, reaching high levels of technical virtuosity in the construction of very regular cut, almost seamless brickwork. However, these facings were not necessarily meant to be visible. In fact, literary sources and practical details demonstrate that this technological development could also be used to obtain a smooth and monolithic wall structure, easily coated with plaster imitating marble or travertine. Later, in the Baroque period, the Roman religious orders’ aspiration to poverty promoted the use of exposed brickwork. This was employed in Rome in several, more or less accurate building types, as demonstrated by many worksite papers (“cortina rustica”, “cortina rotata, stuccata e segnata”, “cortina tagliata”). In the late 18th century rationalist thought and Francesco Milizia’s work inaugurate a new tradition, celebrating brick and brick building for its aesthetic value. This new programmatic approach influenced our modern understanding of the role of brick in the previous centuries, eradicating the memory of the many plaster coatings that hid the bricks in wall structures.
In età moderna, a Roma, la produzione dei mattoni e la costruzione in laterizio contribuiscono in modo determinante a caratterizzare l’architettura della città. Tra Quattrocento e Cinquecento la qualità del rivestimento in laterizio si perfeziona e raggiunge alti livelli di virtuosismo tecnico nella costruzione di cortine tagliate molto regolari e quasi prive di commessure. Tali cortine non erano però necessariamente destinate ad apparire in vista: diverse fonti scritte e dati materiali dimostrano che l’evoluzione tecnologica poteva anche servire a ottenere una struttura muraria così levigata e monolitica da poter essere rivestita facilmente con intonaci che imitavano il marmo o il travertino (stucco). In età barocca invece le vocazioni pauperistiche degli ordini religiosi romani concorrono alla rivalutazione della cortina laterizia in vista che sarà usata a Roma in diverse tipologie costruttive più o meno accurate, come risulta da molti documenti di cantiere dell’epoca (“cortina rustica”, “cortina rotata, stuccata e segnata”, “cortina tagliata”). Alla fine del Settecento, il pensiero razionalista e gli scritti di Francesco Milizia inaugurano una nuova tradizione che celebra il laterizio e le costruzioni in mattone per il loro valore estetico che in questo periodo viene accordato soprattutto alla sincerità della costruzione. Tale nuova impostazione programmatica ha influenzato la nostra conoscenza del ruolo del laterizio nei secoli precedenti contribuendo a cancellare dalla memoria i tanti rivestimenti in stucco che nascondevano il laterizio delle strutture murarie.
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