Garanzie per l'utilizzo non indecoroso di chiese dismesse

• Autores: Carlo Azzimonti
• Localización: Quaderni di diritto ecclesiale, ISSN 1124-1179, Vol. 29, Nº. 1, 2016, págs. 59-69
• Idioma: italiano
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• Resumen
  • italiano

    Nell'ipotesi in cui il vescovo diocesano, dopo attenta valutazione e nel rispetto della normativa dettata dal Codice, decida con proprio decreto di ridurre una chiesa ad uso profano, sottraendola pertanto alla dedicatio ad cultum, si pone il problema di garantire un suo utilizzo non indecoroso (can. 1222). Il contributo indaga e presenta le possibilità offerte dal dirit­ to al fine di perseguire tale scopo. Si esaminano anzitutto gli strumenti giuridici messi a disposizione dal diritto civile nel caso di trasferimento della proprietà della chiesa dismessa a titolo di donazione o di alienazione, perdendo altresi l'immobile la natura di bene ecclesiastico. Si presentano poi gli strumenti giuridici offerti dal diritto pubblico, analizzando in modo particolare la tutela indiretta derivante dalla legislazione comune in materia di beni culturali dal momento che assai frequentemente edifici di culto sono beni di interesse storico-artistico o etnoantropologico.

  • English

    In the hypothesis where the diocesan bishop, after careful evaluation and in respect to the norms of the Code, decides with an episcopal decree to reduce the church to profane use, taking off from it the dedicatio ad cultum [consecration for worship], there arises the problem of guaranteeing its non-sordid use (can. 1222). The contribution examines and presents the possibilities offered by law to the end of acquiring such goal. Firstly, the juridical instruments are examined which are made available by civil law in the case of the transfer of property of the unused church by donation or alienation, and thus the edifice losing also its ecclesiastical nature. The juridical instruments offered by public law are presented, and analyzed, particularly the indirect guarantee resulting from common law concerning issues relation to goods of cultural value from the moment when very frequently edifices of cult are edifices of historic-artistic and ethno-anthropological interest.