L’articolo argomenta sull’originale concezione soggettivistica della probabilità di Bruno de Finetti, intesa come la “logica dell’incerto”. Ma cerca anche di dimostrare come tale concezione investa la stessa condizione umana nelle sue dimensioni etiche ed estetiche. Queste, a differenza di altre visioni, non assumono giustificazione al proprio interno ma sono strettamente e coerentemente connesse alla suddetta concezione epistemologica. Che è particolarmente feconda anche per la giustificazione dell’“Utopia come presupposto necessario per ogni impostazione significativa della scienza economica”.
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