La bassa dinamica della produttività del lavoro in Italia e dovuta sia ai tratti macroeconomici dell’economia italiana e all’impulso deflazionistico indotto dalla nostra partecipazione all’UME sia alle caratteristiche della nostra struttura produttiva e, in particolare, il funzionamento del mercato del lavoro. La riforma del mercato del lavoro del 1993 era ben articolata e non avrebbe dovuto implicare riduzioni del salario reale, ma ha fallito soprattutto per la scarsa diffusione della contrattazione decentrata e la mancata rimodulazione, possibile soltanto in quella sede, dell’organizzazione del lavoro richiesta dalla ICT e la preferenza data dal capitalismo italiano a forme di “flessibilità selvaggia”.
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