L’autore esamina una interessante decisione adottata dalla Procura generale presso la Corte di cassazione in tema di avocazione facoltativa ex art. 412 c.p.p. Dopo aver ripercorso i passaggi essenziali del provvedimento, si osserva come questa decisione ponga un punto fermo nel dibattito dottrinale concernente i presupposti legittimanti tale ipotesi di avocazione, manifestando una netta preferenza per una delle diverse posizioni esegetiche in campo. Opzione che l’Autore ritiene particolarmente apprezzabile in quanto espressiva di una ben precisa e aggiornata concezione del principio di obbligatorietà dell’azione penale.
The Author deals with an interesting decision adopted by Public Prosecutor Office to the Italian Supreme Court, regarding the rule provided by article 412 of the Italian Code of Criminal Procedure. She emphasizes that the examined decision could be considered as a landmark into the long-standing debate concerning the requirements provided by article 412 of the Italian Code of Criminal Procedure, showing a clear preference for one of the two doctrines outlined by the law science. Outcome, openly appreciated by the Author, which is considered to be expressive of a modern and well recognizable conception of mandatory prosecution principle.
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