L’economia italiana ha sperimentato un lungo periodo di bassa crescita, sia del prodotto che della produttività del lavoro. Al contempo, la distribuzione del reddito si è spostata a favore dei profitti, ma la “moderazione salariale” e la maggiore “flessibilità” del mercato del lavoro sono state accompagnate da una insufficiente dinamica del progresso tecnico. Questi aspetti cruciali per il futuro della nostra economia non sono adeguatamente affrontati dal recente dibattito sulla riforma della contrattazione salariale. Per superare questa carenza, l’articolo propone di adottare una procedura di variazione del salario di primo livello che tiene in considerazione la distribuzione funzionale del reddito e che mira a conseguire un tasso “programmatico” di crescita della produttività.
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