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Resumen de Osservazioni sulla terminologia architettonica leonardiana

Marco Biffi

  • italiano

    L’articolo offre alcune osservazioni sulle caratteristiche specifiche del lessico architettonico di Leonardo da Vinci, con particolare attenzione ai rapporti con gli architetti e «ingegnari» a lui vicini, nel tempo e nello spazio (come ad esempio Francesco di Giorgio Martini). Le scelte leonardiane risultano piuttosto originali rispetto a quelle predominanti nel quadro della formazione di una terminologia italiana dell’architettura: rimane del tutto di sfondo, infatti, il confronto con Vitruvio, al cui lessico viene senza dubbio preferito quello di matrice medievale trasmesso dalla tradizione delle artes mechanicae e diffuso nelle botteghe artistiche e artigiane, e nei cantieri quattrocenteschi. A differenza di quanto avviene nei testi tecnico-scientifci dedicati da Leonardo alla meccanica, in ambito architettonico viene meno la tendenza onomaturgica, sia perché esiste una più consolidata terminologia, sia perché le annotazioni sono meno speculative e innovative e pertanto gli elementi e i concetti chiamati in causa trovano quasi sempre un riferimento lessicale nel patrimonio della lingua materna.

  • English

    The article provides some observations on specific characteristics of Leonardo da Vinci’s architectonic lexicon, paying special attention to his relations with architects and «ingegnari» who were close to him in time and space (such as Francesco di Giorgio Martini). The choices made by Leonardo da 9inci are rather different from the predominant ones in the context of Italian architectonic terminology the comparison with 9itruvius is in the background and the medieval lexicon transmitted by the tradition of the artes mechanicae and widely used in the workshops of artists and artisans, also on the fifteenth century building sites, is certainly preferred to the vocabulary of Vitruvius. Unlike Leonardo’s technical and scientific treatises concerning mechanics, where architecture is concerned this tendency is less present, both because there is a pre-existing established terminology, and because his annotations are less speculative and innovative, and therefore the elements and concepts in question nearly always have a lexical connection with the mother-tongue he inherited.


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