The object of study in this paper is four unpublished kilns excavated in 2012 at Montelabate (Perugia, Italy), in the framework of the Montelabate Project. The workshop, in use from the mid-first to the fifth century AD, which produced amphorae, coarseware and tile, offers an interesting model for the study of the economy of production in Regio VI (Umbria). The location of the workshop allows the exploration of wider issues such as connectivity, changes in local and regional markets, and continuity in the exploitation of natural resources: the site had a rich clay deposit and was surrounded by densely forested hills, whilst the flat fertile fields were suitable for agriculture and wine production; connectivity was ensured by the river Ventia, a tributary of the Tiber, and by an internal road that joined the Via Flaminia. The paper discusses the substantial number of failed flat-bottomed wine amphorae of the Spello type, discovered at Montelabate, that revealed a large-scale production with little standardization, as eight different local types were identified. The manufacturing complex provides new evidence for a production system that played an important role on a larger regional scale as well as in the local economic network, which continued until the fifth century AD.
Il presente contributo si focalizza sullo studio di un'area produttiva, composta da quattro fornaci rettangolari verticali, scavata per la prima volta nel 2012 a Montelabate (Perugia, Italia). La produzione, che comprendeva sia anfore che ceramica comune e laterizi, rappresenta un importante tassello per lo studio del quadro economico e produttivo della Regio VI (Umbria) tra la metà del I secolo ed il IV–V secolo d.C. La posizione geografica dell'officina permette di analizzare diversi aspetti quali i collegamenti e gli scambi commerciali, i cambiamenti del mercato sia locale che regionale e la continuità dello sfruttamento delle risorse naturali: le fornaci erano costruite accanto ad una cava di argilla ideale per la produzione ceramica, mentre il combustibile era fornito dalle colline coperte di boschi. Infine, lo sfruttamento agricolo con la coltivazione della vite si concentrava nelle aree pianeggianti collegate dal fiume Ventia, affluente del Tevere, mentre il collegamento terrestre era garantito dalla via Flaminia. L'analisi dei numerosi scarti presentati in dettaglio in questo contributo indica una prima fase di produzione che riguardava principalmente anfore vinarie a fondo piatto c.d. tippo di Spello, di cui sono stati individuati otto tipi. L'officina di Montelabate, pur in maniera ridotta, ha continuato a produrre ceramica comune e laterizi fino al IV–V secolo d.C, rappresentando un'importante testimonianza produttiva di epoca tardo-antica sia a livello locale che regionale.
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