Judith Butler, insieme alla collega tedesca Sabine Hark, risponde con veemenza alle critiche che da più parti vengono rivolte ai gender studies, accusati di aver perso la bussola del femminismo. Nella loro replica, Butler e Hark arrivano a denunciare le critiche subite come trumpismo e ad accusare i loro detrattori di aver deliberatamente ignorato la complessità degli studi di genere, utilizzando spudoratamente una 'grammatica della violenza'.
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