In un periodo imprecisato, ma collocabile con qualche probabilità nel tardo impero, si venne formando un corpus, un nucleo di favole (all'incirca un centinaio), risultante dalla contaminazione tra un Esopo latino in prosa - risalente, secondo G. Thiele, attorno al II secolo - e materiale fedriano, forse già ridotto in forma di parafrasi in prosa. Da questo nucleo primitivo derivano due - o tre - sillogi: il cosiddetto Romulus, nelle due recensioni Gallicana e Vetus, e la «raccolta Wissenburgensis». L'A. presenta le caratteristiche di queste collezioni e ne discute le ipotesi di datazione. Presenta poi le 67 favolette esopiche copiate e illustrate da Ademaro di Chabannes all'interno del cod. Leiden, Bibl. der Rijksuniversiteit, Voss. lat. 8° 15. Il tenore linguistico e stilistico di questi testi, sommato ad alcune evidenze materiali del manoscritto, ne rende improbabile l'attribuzione ad Ademaro, sostenuta in passato da F. Bertini.
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