L'Oratio de Domina multum utilis è un esempio peculiare di poesia devozionale alla vergine Maria (filone peraltro molto ricco e variegato), perché integra il fervore religioso e l'espressività poetica a una straordinaria conoscenza della medicina. L'articolo presenta l'edizione di questo pius dictamen (24 strofe di ottonari ritmici) e un commento stilistico. La cifra letteraria che esso dimostra è l'estrema vicinanza agli ambienti medici, sviluppata principalmente in due modi. Il primo è una continua intersezione tra piano celeste-spirituale e piano terrestre-corporeo, attuata mediante costanti metafore e similitudini: i vizi e i peccati sono paragonati alle malattie, mentre la Vergine è invocata come medico che guarisce sia l'anima sia il corpo. Il secondo è un utilizzo estremamente tecnico della terminologia medica, sia per la descrizione delle malattie sia per la presentazione dei rimedi da parte della Vergine, dotata non solo di potere celeste, ma anche di conoscenze tecniche. Il tutto è composto con buona padronanza retorica e letteraria. La dimensione intima e personale della poesia devozionale porta l'anonimo autore, evidentemente un medico, a glorificare la Vergine nel modo in cui le sue conoscenze gli permettevano di esprimersi meglio; il pubblico cui si rivolge, necessariamente, era piuttosto selezionato. L'A. presenta in chiusura un'edizione del carmen, testimoniato dal solo ms. London, BL, Add. 18922 (ff. 229v-232v), migliorativa della precedente edizione allestita da G.M. Dreves per gli Analecta hymnica Medii Aevi (XXXII pp. 76-8 n. 49).
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