Un caso precoce di tradizione indiretta del "Milione" di Marco Polo: il "Liber de introductione loquendi" di Filippino da Ferrara O.P.

• Autores: Veronica Gobbato
• Localización: Filologia mediolatina: rivista della Fondazione Ezio Franceschini, ISSN 1124-0008, Nº. 22, 2015, págs. 319-367
• Idioma: italiano
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• Resumen

  • L'A. presenta le citazioni nel Liber de introductione loquendi del domenicano Filippino da Ferrara (prima metà del XIV secolo) dal Milione di Marco Polo, ponendole in relazione con i vari filoni di trasmissione del resoconto del viaggiatore veneziano. Viene confutata l'ipotesi che fonte di Filippino sia la versione latina del Milione redatta da Pipino da Bologna; si sostiene invece l'esistenza di tratti comuni con il Devisement du Monde (ipotesi di L.F. Benedetto) e con la redazione Z (la traduzione in latino del Devisement, ms. Toledo, Bibl. Capitular, 49-20) del Milione (ipotesi di C. Dutschke). I passi del Liber utilizzati nell'argomentazione sono tratti dal ms. Bologna, BU, 1552, ritenuto il testimone migliore (gli altri otto sono: Augsburg, Staats- und Stadtbibl., Oct. 85; Basel, UB, A.IX.15; Klosterneuburg, Stiftsbibl., ms. 863; München, BSB, Clm 16126; Praha, Universitní Knihovna, III.C.8; Vat. Pal. lat. 960; Wien, ÖNB, 3390; Bad Windsheim, Ratsbibl., ms. 38). La fonte di Filippino, pur appartenente a Z, rispetto al ms. di Toledo manifesta maggiore aderenza letterale al modello franco-italiano e conserva alcuni passi che esso omette. L'A. fonda le sue ipotesi proponendo estese tavole sinottiche dei passi nelle diverse redazioni, utilizzando talvolta a confronto anche le redazioni in veneziano del Milione (secondo l'edizione di Giovan Battista Ramusio e alcune edizioni moderne su singoli manoscritti). Infine, l'A. mette in relazione le riprese da parte di Filippino con un soggiorno del domenicano presso il convento veneziano dei Predicatori dei SS. Giovanni e Paolo, dove ricostruisce la presenza di un esemplare della redazione Z, probabile modello tanto di Filippino, quanto delle citazioni da parte di Pietro Calò nella sezione «indiana» della Legenda di s. Tommaso