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Resumen de Creación literaria en Pere Marsili: el 'planctus' por los Montcada en el "Liber gestorum"

M. Carmen Puche López

  • Nella traduzione in latino del Llibre del fets di Giacomo I d'Aragona (commissionata da Giacomo II in risposta all'Historia de rebus Hispaniae di Jiménez de Rada, che non ne aveva adeguatamente celebrato le gesta), Pietro Marsili ha inserito un Planctus di sua composizione sulla morte di due nobili spagnoli (Guillem e Ramón de Montcada, caduti in una delle campagne di Reconquista). L'articolo propone un'analisi letteraria e interpretativa del Planctus e dell'opera in cui si trova, finora considerata solo come testimone per la ricostruzione dell'originale catalano. L'A. evidenzia finalità e caratteristiche della creazione del Marsili, analizzandola alla luce del contesto in cui è inserita e delle sue qualità letterarie e stilistiche. Per quanto riguarda il contesto, le modifiche apportate dal Marsili all'originale preparano il terreno da un lato all'esplicita identificazione dei due nobili come martiri (ad esempio nei discorsi di personaggi come il vescovo di Barcellona), dall'altro creano artificialmente un tempo per il lutto in cui inserire il Planctus e accrescono la grandezza e la dignità istituzionale del re Giacomo. Il tutto è visto sotto una prospettiva provvidenzialistica. Il Marsili peraltro esalta i due fratelli in occasione della morte, ma non censura nettamente gli episodi negativi di cui essi si rendono protagonisti nell'originale di Giacomo. Il Planctus è un una manifestazione esemplare del genere: planctus e consolatio a un tempo (perché i due caduti godono ormai del regno dei cieli), si articola su cinque solenni apostrofi (alla divinità, che ha permesso la sventura; all'esercito, che il sacrificio dei campioni porterà alla vittoria; ai due protagonisti, risplendenti come santi; ai Saraceni, che pagheranno il fio del loro crimine; infine, a ciò che adesso sono Guillem e Ramón: anime in cielo e corpi degni di venerazione). Dal punto di vista stilistico si caratterizza per una forte connotazione retorica e per la frequenza delle figure di disposizione e di ripetizione. Pietro Marsili non è solo traduttore, ma autore a pieno diritto: non solo amplifica il mito del martirio e della crociata, presentando i fatti in una prospettiva religioso-morale, ma anche arricchisce e migliora retoricamente la prosa dell'originale catalano.


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