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Resumen de 'Tempera quasi aurum': origine, redazione e diffusione del "Liber testimoniorum" di Paterio

Lucía Castaldi, Fabrizio Martello

  • Del Liber testimoniorum di Paterio, costituito da estratti esegetici ricavati dalle opere di Gregorio Magno e ordinati secondo la successione biblica, si conosce soltanto la prima parte (fino al Cantico dei cantici). Analizzando alcune anomalie che si riscontrano nella tradizione manoscritta (i codici principali sono: Amiens, BM, 220; Paris, BNF, n.a. lat. 1597; Cambrai, BM, 337) si giunge alla conclusione che l'interruzione sia originaria: anche se aveva raccolto in forma di schede il materiale necessario per un commento all'intera Bibbia, Paterio portò a rifinitura soltanto la parte che giungeva fino ai Salmi. Della parte successiva sopravvivono soltanto le sezioni relative ai Proverbi e al Cantico, ma in forma ancora non riordinata e con delle incongruenze che denunciano il loro carattere grezzo. L'interruzione potrebbe essere stata provocata dalla revisione operata da Gregorio delle Homeliae in Hiezechihelem, che comportò una revisione generale della produzione gregoriana (ed ebbe conseguenze anche sul testo dei Moralia). Nella seconda parte dello studio è presentata un'analisi della tradizione indiretta antica del Liber testimoniorum, e in particolare l'uso che se ne fa nelle Sententiae di Taione di Saragozza, di cui vengono riesaminate le principali questioni storiche e tradizionali; Taione dimostra ugualmente di conoscere soltanto la prima parte dell'opera pateriana, e questo costituisce una conferma ulteriore della sua incompletezza originaria.


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