Nelle numerose opere relative alle vicende storiche della sua città, il cronista milanese Galvano Fiamma cita di frequente i versi tratti dal Liber de gestis in civitate Mediolani di Stefanardo da Vimercate. L'articolo fornisce un censimento preciso di tali ricorrenze e studia le modalità del reimpiego: in alcuni casi i versi sono inseriti fedelmente all'interno dell'opera di Galvano (ma non hanno mai grande valore come tradizione indiretta del Liber di Stefanardo); altre volte essi sono modificati per adattarli a un nuovo contesto; altre volte ancora vengono parafrasati con l'intento di elevare il tono stilistico del dettato. In appendice si avanza l'ipotesi che gli scoli all'opera di Stefanardo che figurano nell'unico manoscritto che la riporta (Milano, Ambrosiana, O 161 sup.) si debbano all'autore stesso.
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