La traduzione di Giovanni Scoto del Corpus dello pseudo Dionigi ha avuto una tradizione assai complessa. Poco tempo dopo avere ultimato una prima versione del testo, l'autore ne produsse una seconda riveduta e vi appose delle glosse; ma quella precedente era già in circolazione e nei manoscritti, soprattutto in area nordeuropea, le glosse vengono talvolta indebitamente unite alla versione precedente, cui non si riferiscono. La situazione venne sanata con un'ulteriore glossatura, attraverso la quale vennero ripristinate o giustapposte le forme della seconda versione che si attagliavano al commento. Le vicende del testo vengono poi seguite fino al XIII sec., epoca in cui esso trovò una sua stabilità in un più vasto corpus comprendente altro materiale pseudo-dionisiano; fino a tale epoca vengono individuati sei stadi testuali come punti più rilevanti della storia della tradizione
© 2001-2025 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados