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Ausonii e Aurunci nell’Eneide

  • Autores: Alessandro Pagliara
  • Localización: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité, ISSN 0223-5102, Vol. 129, Nº. 1, 2017 (Ejemplar dedicado a: Magno e Latio totaque Ausonia : etnografia virgiliana e Italia augustea), págs. 101-113
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • Il 19 agosto del 14 d.C. Augusto moriva a Nola, la città che la più antica storiografia greca conosce come polis Ausónōn (Ecateo). La tradizione letteraria su questo evanescente popolo dell’Italia antica è estremamente complessa : infatti, l’etnico Ausones è impiegato in accezione ristretta dalle fonti storico-geografiche sulla Campania (Antioco di Siracusa, Polibio, Strabone), ma il coronimo Ausonia ricorre in poesia quale sinonimo tout court di Italia (Pindaro, Apollonio Rodio, Licofrone). Articolato appare, inoltre, il rapporto tra Ausones e Aurunci, al di là della assodata corrispondenza onomastica (Servio). In questo contributo si indaga la peculiare posizione di Virgilio : il poeta impiega nell’Eneide la qualifica di Ausonii dapprima per i popoli alleati di Turno ; la estende poi a tutte le genti comprese nella pax di Enea, prefigurazione in epoca protostorica della pace conquistata da Augusto ; quindi, con passaggio naturale, la riferisce ai Romani stessi, eredi destinati di tutto quel mondo. Virgilio innesta così, con nuova funzione ideologica, nella sua dotta rappresentazione del popolamento dell’Italia più antica la vetusta nozione greca di Ausones, che, nella sua duttile vaghezza etnica, aveva mutuato dalle proprie fonti poetiche ellenistiche.


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