Lo studio del rapporto tra le tradizioni costituzionali comuni degli Stati membri (TCC) e le identità nazionali (IN) richiede di affrontare alcune domande fondamentali. In primo luogo ci si deve interrogare circa la base legale che giustifica la protezione delle IN nei confronti delleTCC: non è necessariamente l’articolo 4.2 TUE, che si riferisce più alla struttura costituzionale che ai diritti fondamentali, ma più probabilmente è il Preambolo della Carta dei diritti fondamentali e, da un altro punto di vista, sono le Costituzioni nazionali. Una seconda domanda porta ad investigare sulle analogie tra le IN e la sovranità: benché sviluppati in periodi storici e politici differenti, questi due concetti possono risultare non così distanti tra di loro, soprattutto se analizzati in relazione allo Stato federale. Sotto una diversa prospettiva, le IN possono essere definite non solo come una barriera contro le TCC, ma anche il sinonimo di come è disegnata l’essenza del sistema costituzionale nazionale e, in questa seconda opzione, le IN possono essere viste come i mattoni di cui sono costruite leTCC, almeno fino a che sono comuni, mentre diventano un contrappeso alle TCC quando l’IN di uno Stato Membro incomincia ad essere diversa da quella della maggioranza degli altri. La domanda finale è relativa a chi ha la facoltà di definire la IN di uno Stato Membro: la Corte di giustizia dell’Unione europea oppure la Corte Suprema/Costituzionale di quello Stato membro? Forse la decisione della Corte di giustizia sul caso Taricco II ci potrà dare una risposta.
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