Nonostante il recente successo di discipline vicine, come il diritto amministrativo europeo e il diritto amministrativo globale, lo spazio per il diritto amministrativo comparato è ancora molto ampio. Un rinnovamento metodologico profondo, tuttavia, è in corso e dovrebbe essere portato ulteriormente avanti. La semplice descrizione delle differenze tra ordinamenti nazionali, infatti, non è più sufficiente, mentre la prospettiva delle famiglie giuridiche è spesso fuorviante. È necessario anche un approccio transnazionale o «oltre i confini», per meglio comprendere le ragioni per cui i sistemi di diritto ammi- nistrativo convergono sempre più (legittimando persino l’idea di un diritto amministrativo cosmopolita). Allo stesso tempo, tuttavia, i sistemi di diritto amministrativo rimangono ancora parzialmente diversi, sia nella concezione sia nel concreto funzionamento. I muri eretti dal nazionalismo giuridico sono caduti. Ma la differenza dei contesti conta, in particolare nel diritto pubblico. Per questo, sono necessari sforzi e investimenti interdisciplinari specifici. Infine, la strumentazione analitica a disposizione del comparatista deve essere raffinata, per tener conto del crescente ruolo svolto da leggi generali e codici, dei diversi modi in cui le burocrazie operano e svolgono i loro compiti, osservando protocolli interni e vincoli esterni, e dei casi difficili in termini politici, economici e sociali, che le corti sono chiamate a risolvere facendo sempre più ricorso ad argomenti di diritto transnazionale e comparato.
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