Il regime di impugnazione della sentenza di patteggiamento, ulteriormente limitato dalla recente “riforma Orlando”, preclude, di fatto, un controllo effettivo sulle statuizioni collaterali rispetto all’accordo sulla pena. Le sanzioni amministrative accessorie sono, infatti, talvolta applicate e determinate nel quantum dal giudice attraverso l’esercizio di un potere discrezionale oggi non più sindacabile in sede di impugnazione. In funzione dell’esigenza di assicurare un adeguato controllo su tali statuizioni, sarebbe stata opportuna una diversa scelta normativa, introducendo la possibilità di proporre appello avverso la sentenza di patteggiamento, sia pure limitatamente alle sanzioni accessorie applicate con potere discrezionale, e circoscrivendo il successivo ricorso per cassazione ai soli motivi di legittimità, secondo il modello già adottato dal legislatore della riforma per la sentenza di non luogo a procedere emessa all’esito dell’udienza preliminare
The system of appeals against the plea bargain sentence, furtherly restricted by the “Orlando” reform, prevents any control on the provisions different from the principal punishment. The accessory administrative penalties («sanzioni amministrative accessorie») are sometimes autonomously applied and established by the judge, who determines discretionally the extent of the sanction, today not anymore to be criticized in front of the appeal judge. To fulfill the necessity of an appropriate control on those provisions it would have been correct a different choice, providing for the possibility of appeal of merit against the plea bargain sentence, even though with limits to accessory administrative penalties discretionally applied, and containing the legality appeal exclusively at lawviolation causes, abiding by the example of the no further action sentence («sentenza di non luogo a procedere») delivered at the end of the preliminary hearing.
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