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«Femmena poetessa è mostruosa»:: la rivendicazione del ruolo sociale delle donne attraverso la voce di un poeta del XVII secolo

  • Autores: Maria Di Maro
  • Localización: Personajes femeninos y canon / Andrea Santamaría Villarroya (ed. lit.), 2017, ISBN 978-84-16390-56-4, págs. 127-157
  • Idioma: italiano
  • Enlaces
  • Resumen
    • italiano

      In un secolo profondamente misogino come il XVII, le donne vengono relegate ai margini della società e private di veri e propri riconoscimenti ufficiali. Una prospettiva diversa, invece, si legge nella produzione poetica di Giambattista (o Titta) Valentino. Il napoletano, sempre in bilico tra elogio e biasimo, offre una nuova lente attraverso cui guardare l’operato femminile, dimostrarne la parità e difendere la loro attività intellettuale. Da un’apparente satira di costume ne La Mezacanna, il poeta passa, nel Parnaso de La cecala napoletana, alla celebrazione del gentil sesso, attraverso le statue di donne illustri, poetesse e signore, conservate gelosamente dal dio delfico nella sua galleria segreta.

    • English

      In a century deeply misguided as the 17th, women are relegated to the margins of society and private real recognition. A different perspective, however, is read in the poetic production of Giambattista (o Titta) Valentino. Neapolitan, still in balance between praise and blame, offers a new lens through which to look at the female worker, to demonstrate their equality and to defend their intellectual activity. From an apparent costume satire in La Mezacanna, the poet passes, in the Parnassus of La cecala napoletana, to the celebration of gentle sex, through the statues of illustrious women, poetess and lord, who are jealously guarded by the delphian god in his secret gallery.


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