"O specchio di Narciso, o Ganimede" e "O magnanime donne, in cui biltate" sono le due poesie di Simone Serdini analizzate da Marialaura Aghelu e ricondotte per due ragioni - l'identità dell'io lirico coincidente con un personaggio femminile e il racconto da parte della protagonista delle proprie sventure amorose - al genere dell'elegia al femminile. Dopo una riflessione sulle scelte formali e contenutistiche operate da Saviozzo nei componimenti in esame, l'A. individua le relazioni intercorrenti tra i due testi e i modelli di riferimento, le "Eroidi" di Ovidio e l'"Elegia di Madonna Fiammetta" di Boccaccio, evidenziando l'adozione del metro del serventese come 'cosciente ripresa della tradizione di comporre in questa forma metrica sia lettere in versi che componimenti didattici da parte di Serdini'
© 2001-2024 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados