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Retorica proemiale e autorappresentazione del poeta nel "Morgante" di Luigi Pulci

  • Autores: Giuseppe Ledda
  • Localización: Studi e problemi di critica testuale, ISSN 0049-2361, Nº. 95, 2017, págs. 91-126
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • L'A. si sofferma sulla dimensione metaletteraria e metatestuale dei proemi, degli epiloghi e dei cantari del "Morgante" di Luigi Pulci, individuando degli elementi di novità rispetto alla tradizione canterina. Secondo lo studioso Giuseppe Ledda, gli interventi del poeta sono finalizzati alla sua autorappresentazione al punto tale che, nei cinque nuovi cantari - per un totale di ventotto di contro ai ventitré della prima edizione - aggiunti alla seconda edizione del 1483, assume le vesti di vero e proprio protagonista. Il fine del contributo è, quindi, studiare i proemi 'in modo più analitico per cogliervi eventuali elementi di novità e per rilevare eventuali trasformazioni nel corso del poema, verificare se la preghiera iniziale si configuri come una preghiera alla divinità perché aiuti il poeta nella sua opera letteraria, studiare la presenza di allusioni all'ineffabilità che vadano oltre la 'professione di modestia' frequente pure nei cantari, verificare le tracce della retorica proemiale e di altri elementi funzionali all'autorappresentazione del narratore-poeta anche all'interno dei cantari'.


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