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La "Pittura" di Giovan Battista Marino: note sull'adorazione della Sacra Sindone tra Cinque e Seicento

  • Autores: Fabio Giunta
  • Localización: Studi e problemi di critica testuale, ISSN 0049-2361, Nº. 95, 2017, págs. 127-148
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • Con la predica sulla "Pittura" - incentrata sulla Sacra Sindone e dedicata al duca Carlo Emanuele I - delle "Dicerie sacre", Gian Battista Marino si inserisce nel genere omiletico e nella questione dottrinale cinque-seicentesca relativa all'adorazione delle immagini, in clima protestante e controriformista, in seguito all'emanazione del decreto "De invocatione, veneratione et reliquiis sanctorum, et de sacris imaginibus" (1563) del Concilio di Trento. Partendo dalla distinzione tra le immagini prodotte dalla pittura degli uomini, adorate dagli angeli e dai santi, e quelle della pittura divina, adorate da Dio stesso, egli trasforma la produzione letteraria relativa alla Sacra Sindone in un genere da utilizzare quale strumento per accreditare la Torino dei Savoia di quegli anni quale nuovo centro della civiltà cattolica legato al culto della reliquia per via del possesso della stessa da parte della casata dal 1452 e del successivo trasferimento nella città piemontese nel 1578.


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